Perché gli uomini scelgono le prostitute ?


Una delle domande alle quali molte donne ancora non sono riuscite a dare una risposta credibile e che possa valere per tutti è quella relativa al perché gli uomini scelgono le prostitute. Diciamo che la variegata panoramica dell'offerta che oggi pervade la rete internet e quella che vediamo notoriamente per strada all'imbrunire dovrebbe già essere sufficiente a spiegare i motivi per cui gli uomini vanno a puttane. Ma entrando nel dettaglio dell'argomento possiamo mettere in evidenza almeno un paio di elementi psicologici e fisici che possono spiegare agevolmente i motivi per cui un uomo da secoli abbia interesse per la ragazza di marciapiede.

Secondo la mia disamina si potrebbero evidenziare dei fattori psicologici molti forti negli uomini che scelgono le prostitute come ad esempio la noiosa quotidianità della coppia che nel lungo periodo spinge i partners a cercare qualcosa di nuovo fuori delle loro mura domestiche, magari l'uno all'insaputa dell'altro e viceversa. Ecco che il fattore psiche prende facilmente forza e se uniamo una certa predisposizione mentale alla bellezza che certe prostitute hanno e che affascina cosi tanto un uomo, allora il gioco è fatto. Nel rapporto a due venendo a mancare gli stimoli giusti per avere una sana continuità sessuale nel tempo è normale che si abbia la tendenza a cercare questi stimoli altrove. Ovviamente tutto questo ragionamento vale per gli uomini certamente ma anche per le donne. Quest'ultime però utilizzano altri canali e difficilmente vediamo donne andare a gigolò.

Ma perché gli uomini scelgono le prostitute anche quando la vita di coppia dal punto di vista sessuale è appagante o se la coppia risulta chiaramente innamorata ? La risposta risale all'epoca della creazione dell'essere vivente chiamato uomo, perché da che mondo e mondo l'uomo è cacciatore e seppur contento e soddisfatto della vita di casa ha sempre bisogno di cacciare qualche nuova preda. Nella traslazione è importante per un uomo fare sesso anche con altre donne. Poi da qui emergono le varie fantasie sessuali e tutte quelle perversioni che lo spingono non solo a scopare con le donne ma anche ad andare con le transessuali. Ma questo è un altro discorso.


Insomma, la donna è geneticamente predisposta alla rassegnazione all'idea che il suo compagno possa tradirla ma se una donna viene a saperlo in maniera diretta il rapporto è definitivamente incrinato. Detto questo ricordiamoci sempre che quando un uomo sceglie di andare con le prostitute vuol dire innanzitutto che il sesso della coppia è arrivato al capolinea, perciò o si affronta il problema in due o gli uomini avranno sempre la tendenza a ripiegare su una donna di facili costumi per attenuare la noia della sua vita erotica. Non sono rari i casi in cui gli uomini scelgono le prostitute anche per il solo scopo di dialogare con loro e non di farci sesso. A volte si possono leggere in giro per il web delle testimonianze dirette di ragazze squillo che dichiarano piuttosto clamorosamente che i loro clienti in molti casi vanno da loro per avere un'amica con cui aprirsi al dialogo.

Trans, gay, omosessuale, transgender, cisgender,eterosessuale... mettiamo un pò in chiaro le cose !


Considerando l'epoca in cui ci troviamo, vi sono ancora tantissime persone che non hanno neanche mai sentito nominare questi termini e la cosa non mi stupisce. Non riguarda nessuno di loro evidentemente ! Ma questa non deve diventare un'alibi per continuare imperterriti nella propria ignoranza, la prima cosa infatti da capire è che per conoscere meglio il diverso bisogna conoscerlo e per questo le parole sono importanti ed hanno un significato preciso. Termini come trans, gay, bisex, transgender, cisgender, eterosessuale sembrano in effetti dire tutto e niente ma esistono delle differenze sostanziali. Ad esempio cominciamo col dire che una persona nasce con un sesso secondo madre natura e poi durante la crescita può capitare che questa persona si adatti automaticamente al suo genere o che abbia la percezione di appartenere al genere sessuale opposto.

Ecco che nel tempo sono sorte terminologie ricercate che hanno significati fondamentalmente differenti. Una persona trans ad esempio è nella condizione di sentirsi fortemente appartenente al sesso opposto a quello con cui è nata e quindi fa di tutto per raggiungere l'obiettivo che si è prefissata, vale a dire quello di cambiare sesso in via definitiva. Questo può accadere sia quando è una donna biologica che intende diventare uomo con gli attributi, sia quando è un uomo che vuole diventare donna togliendosi gli attributi. Il gay è una condizione mentale secondo la quale la propria appartenenza di genere è riconosciuta dalla persona ma ha un orientamento sessuale verso chi ha la sua stessa appartenenza di genere. Quindi un uomo è attratto eroticamente, sessualmente e affettivamente da un uomo, una donna è attratta eroticamente, sessualmente e affettivamente da una donna. Il bisex è la persona che accetta la propria appartenenza di genere ma che ha un ambivalente orientamento sessuale, sia verso uomini, sia verso donne.

La persona transgender è invece colei che nasce con un genere opposto a quello che desidera essere. La differenza che intercorre fra trans e transgender è che nel primo caso si ricorrerà alla chirurgia estetica, agli ormoni e a tutto quello che necessita pur trasformare il proprio corpo nel genere opposto a quello a cui si appartiene per natura. Nel secondo caso invece non c'è mai la piena convinzione di abbandonare completamente la propria appartenenza di genere naturale ma di alternarla a quella che si percepisce di sentire a seconda dei momenti psicologici che si susseguono nella vita. Quindi queste due in particolar modo sono due condizioni mentali che si somigliano molto ma che si rischia di confondere.

Le due terminologie cisgender e eterosessuale vanno apparentemente di pari passo, nel senso che la persona cisgender è quella che nasce con un genere sessuale nel quale si riconosce per il resto della vita mentre la persona eterosessuale è colei che ha un orientamento sessuale verso il sesso opposto al proprio. I casi più comuni insomma. Ma ho usato il termine "apparentemente" perché non è detto che una persona cisgender sia automaticamente eterosessuale, in realtà una persona che si riconosce nel suo genere sessuale potrebbe essere attratta da una persona che abbia la sua identica appartenenza di genere e quindi si attribuisce correttamente il significato della parola gay spiegata poco fa. Insomma come potete ben vedere è molto facile fraintendere il significato di parole che la gente ancora oggi a stento ha sentito dire, figuriamoci come si sentono quelle persone che etichettiamo ogni volta con questi stessi termini.


Prime impressioni sulla Var


Il primo uomo dell'era moderna che gridava alla moviola in campo è stato il mitico Aldo Biscardi che ruggiva come un forsennato in ogni puntata della sua mitica trasmissione del " il processo del lunedi". Che tempi ! Ma veniamo ai giorni nostri in cui sembra tutto fatto, abbiamo finalmente la possibilità di verificare che un eventuale errore arbitrale non sia legittimato dall'ingiustizia come se nulla fosse. Infatti le prime impressioni sulla Var sembrano essere delle più entusiasmanti. C'è un però come in tutte le cose, soprattutto quelle più innovative. Infatti se è vero che la Var ha determinato una netta riduzione degli errori arbitrali, dall'altra c'è chi grida al suo abuso. Ma come ? Di già ?

Andiamo per ordine, sappiamo che la Var quando viene utilizzata nei casi di incertezza e contestazione nei confronti di una scelta arbitrale va tutto bene, il problema è quando il dubbio comportamento arbitrale e dei suoi assistenti non danno spazio all'utilizzo della Var per assicurare la loro perfetta buona fede e che non ci siano margini di errore nelle loro scelte. Qui mi sorgono diversi dubbi. La Var secondo me è veramente utile se viene adoperata in ogni situazione dubbia derivante dalla terna arbitraria. Se viene usata una volta su due già si perde il senso primario della Var, cioè quello di apportare quegli accorgimenti che fino ad oggi nel calcio non c'erano. Quindi dovendo esprimere le prime impressioni sulla Var possiamo sicuramente dire che è uno strumento tecnologico valido ma se non viene introdotto in ogni situazione poco certa, è inutile averlo messo anche nello sport del calcio.

Ovviamente ci sono già critici che sostengono che un uso esagerato della Var possa compromettere la bellezza e la fluidità del gioco in campo, dall'altra c'è chi sostiene l'esatto opposto. Io credo, senza possibilità di smentita, che la Var debba essere utilizzata sempre e senza eccezioni, perché come ho già detto, un uso fatto col conta gocce potrebbe riportare nuovamente disequilibrio tra le parti, soprattutto tra le squadre avversarie. Le prime impressioni sulla Var sarebbero buone se solo ci fosse la condivisione del fatto che uno strumento tecnologico ha il principale scopo di fare quello che l'uomo non è in grado di fare in tempi stretti e senza margine d'errore. Se si comincia a porre i primi paletti sulla sua adeguata utilizzazione, si comincia senza dubbio a fare già i primi passi indietro.

La Var ha quindi ragione di esistere a condizione che si prenda atto del fatto che l'uomo deve affidarsi a lei e non a quelli che sono gli interessi ordinari tipici del mondo del calcio. Mi riferisco principalmente ai soldi, agli interessi personali e ad ogni altra cosa che possa andare ad inficiare sul buon uso della Var. Quindi se vogliamo trarre delle conclusioni sulla Var in campo, l'unica cosa da dire e da condividere è quella di lasciarla lavorare il più possibile senza applicare due pesi e due misure nella sua applicazione. Cosa assai tipica nel paese Italia.